Restaurare una vecchia fotografia

 Restaurare e colorare una vecchia fotografia in bianco nero

Premessa

In questo post vi spiegherò nella maniera più precisa possibile l’iter che occorre seguire per restaurare e colorare vecchie fotografie in bianco e nero, in modo da renderle contemporanee.

Operazioni preliminari

Una volta trovata la fotografia che si vuole ricomporre e dipingere, è necessario digitalizzare la foto. Ma cosa vuol dire digitalizzare? Digitalizzare, come dice la parola, significa rendere digitale qualche cosa. In questo caso per “digitalizzare la foto” si intende la possibilità di vedere la fotografia su un dispositivo elettronico tale e quale alla realtà. Per farlo possiamo utilizzare un comune scanner collegato al nostro pc, oppure se vogliamo agire in una maniera veloce ottenendo comunque ottimi risultati, si possono utilizzare diverse applicazioni gratuite per il nostro cellulare. Per eseguire il lavoro, non possedendo uno scanner, mi sono avvalsa all’utilizzo dell’app FotoScan di Google, personalmente mi sono trovata molto bene, l’applicazione è intuitiva e a portata di tutti.

La post-produzione

Nei prossimi paragrafi vi farò conoscere le 3 fasi principali per eseguire questo lavoro: gli strumenti per il restauro, gli strumenti per la colorazione e l’esportazione della fotografia.

Gli strumenti per il restauro

Il restauro è un’attività legata alla manutenzione, “aggiustare” qualcosa di rovinato e renderlo come nuovo. Il restauro è applicabile anche in fotografia, ad esempio si possono restaurare foto rotte, piegate, ingiallite dal tempo o scolorite. Per eseguire un restauro ben fatto di una fotografia, è necessario utilizzare Adobe Photoshop, i principali strumenti per realizzare questo tipo di lavoro sono il “timbro clone”, “pennello correttivo”, “pennello correttivo al volo” e lo strumento “toppa”.

Strumento timbro clone

Lo strumento timbro clone dipinge una parte di un’immagine su un’altra parte della stessa immagine o su un’altra parte di un documento aperto con lo stesso metodo di colore. Potete inoltre dipingere una parte di un livello su un altro livello. Lo strumento timbro clone è utile per duplicare gli oggetti o per eliminare un difetto da un’immagine.

Strumento pennello correttivo

Lo strumento pennello correttivo consente di correggere le imperfezioni facendole scomparire nell’immagine circostante. Analogamente agli strumenti clone, il pennello correttivo può essere usato per applicare i pixel campionati in un’immagine o in un pattern. Il pennello correttivo tuttavia applica ai pixel da correggere anche texture, luci, trasparenza e tonalità dei pixel campionati. Di conseguenza, i pixel riparati si fondono perfettamente con il resto dell’immagine.

Strumento pennello correttivo al volo

Lo strumento pennello correttivo al volo elimina rapidamente le imperfezioni delle foto. Potete usarlo in modo simile al pennello correttivo: applica i pixel campionati da un’immagine o pattern e adatta texture, luci, trasparenza e tonalità dei pixel campionati a quelli da correggere. A differenza del pennello correttivo, però, non dovete specificare un’area di campionamento. Lo strumento pennello correttivo al volo campiona automaticamente la zona attorno all’area di ritocco.

Strumento toppa

Lo strumento toppa consente di riparare un’area selezionata con i pixel di un’altra area o con un pattern. Analogamente al pennello correttivo, lo strumento toppa applica ai pixel d’origine texture, luci e tonalità dei pixel campionati. Potete usare lo strumento toppa anche per duplicare aree isolate in un’immagine. Lo strumento toppa funziona con le immagini a 8 o 16 bpc (bit/canale).

Gli strumenti per la colorazione

Dopo aver eliminato tutte le imperfezioni presenti sulla fotografia si è a metà dell’opera: ora bisogna dare vita alla foto aggiungendo un po’ di colore! Per rendere la fotografia colorata occorre come prima cosa recarsi nel menù in alto ed eliminare la saturazione della foto in modo tale che diventi bianca e nera e siamo facilitati a colorare. Bene, ora che ci troviamo davanti all’immagine non satura possiamo iniziare la vera e propria fase di colorazione. Senza selezionare alcun livello ci rechiamo in basso a destra nel pannello regolazioni e nella tendina che si aprirà scegliamo la voce “tinta unita”, selezioniamo il colore con cui colorare una determinata parte dell’immagine, cambiamo metodo di fusione secondo le nostre esigenze (io ho utilizzato “colore” e “luce soffusa”), ora selezioniamo la maschera di livello che si è creata, la invertiamo (Ctrl/Cmd + I) in modo che diventi nera e con il pennello bianco possiamo finalmente andare a dipingere ciò che ci interessa. Se il colore che abbiamo scelto non ci soddisfa si può cambiare in qualsiasi momento facendo doppio click sul riquadro della tinta scelta in precedenza.

L’esportazione della fotografia

La terza ed ultima fase è l’esportazione, quest’ultima ci permette di salvare sul nostro computer l’immagine su cui abbiamo appena lavorato. Ho eseguito l’esportazione in JPG. Avendo un’immagine con un peso abbastanza elevato ho deciso di ridurre la sua dimensione a 72ppi piuttosto che 300ppi, se l’avessi lasciata a 300ppi probabilmente il caricamento di questo post che stai leggendo proprio ora ci avrebbe impiegato tantissimo e, ahimè, avresti chiuso la pagina prima di leggerla. Ho infine regolato le opzioni immagine al momento di salvataggio impostando la qualità immagine a 9 (alta) e utilizzando la linea di base (“standard”) come opzione formato. Nonostante queste opzioni non siano il massimale che Photoshop può offrire per le esportazioni di foto, possiamo ricavarne un’immagine ad una qualità molto elevata senza influire sul suo peso.

Conclusioni

La foto che vedete all’apertura di questo post non è l’unica che ho realizzato, prima di quella ne ho realizzata un’altra che purtroppo non mi soddisfava abbastanza, aveva una colorazione strana nonostante le infinite prove, soprattutto lo sfondo: non mi piaceva proprio. Ho così restaurato la foto qui presente e, ad essere sincera non mi piace tantissimo a livello cromatico, forse perché io sono dell’idea che se una foto “nasce” in bianco e nero debba rimanere in bianco e nero, credo che aggiungere la colorazione a foto di questo tipo (soprattutto se sono foto di una certa epoca), le privi un po’ delle emozioni che si possono percepire osservandola in bianco e nero, anche se, ovviamente ne crea altre ben diverse. Nonostante questa foto non mi convinca molto, l’ho inoltrata a mia nonna (mamma del bambino presente nell’immagine, mio zio), inutile dire che è rimasta colpita e affascinata, non aveva mai visto una foto che da “senza colori” come dice lei è diventata colorata, l’ha vissuta come una sorta di magia, credo le abbia fatto davvero tanto piacere.

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